St. Valentine Massacre (of Hearts)

San
Valentino… Un giorno strano, veramente strano. Da una parte è una
delle più classiche “feste commerciali”, fatte apposta per spendere e
far spendere. Dall’altra dovrebb’essere la festa degli innamorati, la
massima espressione dell’amore. Ma questa festa sortisce invece
l’effetto contrario. Le persone si accalcano letteralmente per trovare
un ragazzo/a per S. Valentino, quasi come se fosse uno Status Symbol et
similia. Una specie di fidanzato dell’ultimo minuto, con cui passare
una sola giornata e probabilmente niente più, perchè tutto finisce lì.
E ciò può renderci veramente tristi. Un vero massacro di cuori. Però S. Valentino può anche essere
un giorno per riflettere. Sì, non parlo di quelli che han già trovato
l’amore o credono di averlo trovato. Parlo di chi è solo. Solo nel
senso di “single”, come si dice in questi tempi. In questo post affido
i miei pensieri, come per sfogare ciò che è dentro di me, ma senza
farlo pubblicamente, all’aperto…

… A volte… A volte, quando sono
a casa e non ho nulla da fare, mi stendo sul letto e ascolto musica…
Le cosiddette canzoni “metal”, quelle che i miei coetanei perlopiù non
apprezzano, preferendo le solite canzoni napoletane sull’amore… Se si
soffermassero un pò sul ritmo, sulle parole… Quelle che preferisco
sono le canzoni malinconiche… Dopo questa affermazione potrebbero
definirmi un tipo triste… Invece è l’esatto contrario… Quelle
canzoni mi fanno uno strano effetto… Tutta quella tristezza che vi
traspare è una specie di carica… Mi fanno, come dire, riflettere. Mi
fermo un attimo dal ritmo frenetico del mondo, da quella fretta senza
significato. E guardo un pò ciò che ho intorno. La famiglia, gli amici,
un tetto sulla testa… Dovrebbe bastare per tutti no? Invece no…
Sento qualcosa che non va… Mi manca qualcosa. Cerco di focalizzare
esattamente di cosa ho bisogno. E nella mia mente compare una figura,
sempre più nitida, che ancora non conosco appieno. Me la immagino così,
semplicemente bellissima. Fluenti capelli, che scivolano fino alle
spalle. Occhi splendidi, a mò di fari nella notte, unica mia guida da
seguire. E un corpo quasi da mozzare il fiato. Vorrei avvicinarmi a te,
sei la perfezione fatta persona, ma tu ti allontani, te ne scappi. Non
mi noti. Sei irraggiungibile. E io dò idealmente capocciate al muro, la
rabbia mi pervade. Penso che questo mio pensiero sia quasi
un’ossessione, una cosa completamente irrealizzabile. Dopotutto,
guardiamo alla realtà. L’apparenza conta e io sicuramente non sono un
maestro di bellezza. E come uno strano contrasto vedo te, così bella e
perciò così lontana a me. Ma poi non mi fermo all’aspetto, non faccio
come gli altri, pronti a catapultarsi su nuove prede come se le donne
fossero quasi oggetti, a parlare di loro come “fidanzate”, “ragazze” e
non la tua metà, l’essere che ti completa con cui raggiungi la completa
felicità. E mi guardo dentro, quello che provo per te è enorme e nulla
mi fermerà. Cercherò di superare ogni ostacolo, di migliorare
l’apparenza affinchè possa mostrare anche la realtà, cambiare
l’esteriore per far notare l’interiore. Oh, prima o poi ti troverò.
Potrà essere domani o l’anno prossimo, ciò non conta. Non è una gara a
tempo. Perchè quando finalmente la mia ricerca sarà finita e troverò
qualcuna che mi completi, con cui essere in completo affiatamento,
allora sarò felice. It’s a promise, mon chèri.